E’ Necessaria un'azione sinergica tra Ordine, Sindacato e
l’Università Virtuosa per contrastare la
politica dei continui ricorsi che di fatto aggira l’accesso controllato all’
Università. L’offerta didattica non è
uniforme a livello nazionale, alcuni atenei
non posseggono nemmeno un riunito e
andrebbero chiusi “ è quanto emerso durante la tavola rotonda del convegno "Ripensare l'odontoiatria
opportunità e strategie" organizzato dalla Sezione ANDI di Cuneo sabato 9 novembre a Fossano.
Secondo il Presidente Nazionale della Commissione Albo
Odontoiatri Giuseppe Renzo la visione mercantile della cura sta indirizzando la
Professione verso un’ ottica inaccettabile. Il rapporto medico paziente è
mutato poiché sono triplicati negli ultimi
20 anni gli iscritti all'albo Odontoiatri (60.000). L'accesso alla professione avviene attraverso
un numero eccessivo di corsi laurea, 34.
Il numero chiuso a concorso è disatteso
per la presenza di altre Università
ad accesso libero. Nonostante lo stop alla succursale italiana
della Portoghese Pessoa,
sarà possibile laurearsi a Tirana
sotto l'egida dell'Università Tor
Vergata e a Chiasso ateneo privato gestito
dal CEPU. I cittadini italiani studenti di odontoiatria in Spagna sono
3000 e circa un migliaio in Romania, le cui lauree
troveranno facilmente
riconoscimento nel nostro Paese.
L’aspetto più deleterio è però il tentennamento della politica che cambia le regole per l’accesso all’ Università a
concorso avvenuto aumentando di fatto di
2000 unita (tra medicina e odontoiatria) gli ammessi ai corsi di laurea nell’
anno Accademico appena iniziato.
Renzo ha fatto poi un inciso sull’antitrust la cui finalità è scardinare la libera
professione. I procedimenti disciplinari per casi Prestanomismo dalle CAO provinciali vengono spesso
impugnate dall'antitrust che considera l'Ordine alla stregua di una corporazione dimenticando
che é un Ente Pubblico come il Comune o la Regione e che persegue come
primo obiettivo la salute del cittadino italiano.
Secondo il Presidente
Nazionale dell’ANDI Gianfranco Prada il
nostro modello professionale è sicuramente attuale. Il 90% del servizio
odontoiatrico in Italia è privato. La
fiducia secondo un recente sondaggio del prof Mannheimer é la base del
rapporto. Il dentista libero professionista é il più amato tra i
professionisti nel nostro paese. Solo il 4% degli italiani va all'estero per
curarsi e la maggior parte sono insoddisfatti della prestazioni li ricevute.
Dal 2000 al 2010 c'é stato un incremento del 70% dei
dentisti che oggi sono oltre 50.000.
Solo il 39% dei cittadini si é recato
dal dentista nell'ultimo anno. Dal 2007 al 2012 secondo l’ISTAT c'é stato un
calo del 30% della spesa delle famiglie per le cure dentali.
Roberto Callioni dirigente
di CONFPROFESSIONI e Coordinatore
del Centro Studi ANDI ha diffuso l’esito di un recente sondaggio tra gli
Associati che dimostra una grande propensione all’investimento in nuove
tecnologie e in cultura da parte dei Soci, nonostante il periodo di crisi. La legge Bersani sulla Pubblicità ha inferto
un duro colpo al modello libero professione tradizionale; la situazione degli
odontoiatri è meno peggiore di quella degli architetti o avvocati aderenti a
Confprofessioni.
Secondo Stefano
Carossa Direttore della Dental School di Torino,
l’odontoiatria ha acquisito
dignità nel mondo medico, perché cura patologie sistemiche importanti. La DS di
Torino svolge poi un ruolo importante
nella diagnosi e terapia delle neoplasie della bocca. Gli odontoiatri devono spendere troppo per l'aggiornamento
professionale post laurea, questa é una pecca dell'Università che si sta adoperando porvi rimedio. La DS
di Torino lavora ogni giorno con
70 riuniti per prestazioni cliniche e per l’attività didattica. I Dati Alma Laurea sulla percentuale di occupazione degli odontoiatri a un anno dalla
laurea: Torino 97%;
Padova 94 %; Napoli 52%; Bari 51%.
L’offerta formativa non è omogenea su tutto il
territorio nazionale, esistono
atenei che non hanno sale operative e non possono svolgere correttamente la
didattica e assorbono risorse economiche che potrebbero essere meglio
investite.
Francesco Bassi Presidente del Corso di Studi in Igiene
Dentale di Torino sottolinea l’importanza del ruolo dell’
Igienista dentale nello studio dentistico,
punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi precoce di tutte
le patologie della bocca e la
fidelizzazione del paziente allo studio. Secondo Alma Laurea a pochi mesi dalla
laurea tutti i neolaureati sono occupati.
twitter@daviscussotto
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