domenica 10 novembre 2013

Sinergie tra Ordine, ANDI e Università Virtuose contro i "tentennamenti" della politica

E’ Necessaria un'azione sinergica tra Ordine, Sindacato e l’Università Virtuosa per contrastare  la politica dei continui ricorsi che di fatto aggira l’accesso controllato all’ Università. L’offerta didattica  non è uniforme a livello  nazionale, alcuni atenei non posseggono nemmeno  un riunito e andrebbero chiusi “  è  quanto emerso durante  la tavola rotonda  del convegno "Ripensare l'odontoiatria opportunità e strategie" organizzato dalla Sezione ANDI di Cuneo  sabato 9 novembre a Fossano.

Secondo il Presidente Nazionale della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo la visione mercantile della cura sta indirizzando la Professione verso un’ ottica inaccettabile. Il rapporto medico paziente è mutato poiché sono triplicati negli ultimi  20 anni gli iscritti all'albo Odontoiatri (60.000).  L'accesso alla professione avviene attraverso un numero eccessivo di corsi laurea, 34.  Il numero chiuso a concorso è disatteso   per la presenza di altre Università  ad accesso libero. Nonostante lo stop alla succursale italiana della  Portoghese  Pessoa,  sarà possibile laurearsi  a Tirana sotto l'egida dell'Università  Tor Vergata e a Chiasso ateneo privato gestito  dal CEPU. I cittadini italiani studenti di odontoiatria in Spagna sono 3000  e circa  un migliaio in Romania, le cui lauree troveranno  facilmente riconoscimento  nel nostro Paese. L’aspetto più deleterio è però il tentennamento della politica che cambia  le regole per l’accesso all’ Università a concorso avvenuto aumentando  di fatto di 2000 unita (tra medicina e odontoiatria) gli ammessi ai corsi di laurea nell’ anno Accademico appena iniziato.
Renzo ha fatto poi un inciso sull’antitrust  la cui finalità è scardinare la libera professione. I procedimenti disciplinari per casi Prestanomismo  dalle CAO provinciali vengono spesso impugnate dall'antitrust che considera l'Ordine alla stregua di  una corporazione  dimenticando  che é un Ente Pubblico come il Comune o la Regione e che persegue come primo obiettivo la salute del cittadino italiano.



 Secondo il Presidente Nazionale dell’ANDI  Gianfranco Prada il nostro modello professionale è sicuramente attuale. Il 90% del servizio odontoiatrico in Italia  è privato. La fiducia secondo un recente sondaggio del prof Mannheimer é la base del rapporto. Il dentista libero professionista é il più amato tra i professionisti  nel nostro paese.  Solo il 4% degli italiani va all'estero per curarsi e la maggior parte sono insoddisfatti della prestazioni li ricevute.
Dal 2000 al 2010 c'é stato un incremento del 70% dei dentisti che  oggi sono oltre 50.000. Solo il 39% dei cittadini  si é recato dal dentista nell'ultimo anno. Dal 2007 al 2012 secondo l’ISTAT c'é stato un calo del 30% della spesa delle famiglie per le cure dentali. 

Roberto Callioni dirigente  di CONFPROFESSIONI  e Coordinatore del Centro Studi ANDI  ha diffuso  l’esito di un recente sondaggio tra gli Associati che dimostra una grande propensione all’investimento in nuove tecnologie e in cultura da parte dei Soci, nonostante il periodo di crisi.  La legge Bersani sulla Pubblicità ha inferto un duro colpo al modello libero professione tradizionale; la situazione degli odontoiatri è meno peggiore di quella degli architetti o avvocati aderenti a Confprofessioni.

Secondo  Stefano Carossa  Direttore  della Dental School  di Torino,    l’odontoiatria ha  acquisito dignità nel mondo medico, perché cura patologie sistemiche importanti. La DS di Torino  svolge poi un ruolo importante nella diagnosi e terapia delle neoplasie della bocca. Gli odontoiatri  devono spendere troppo per l'aggiornamento professionale post laurea, questa é una pecca dell'Università  che si sta adoperando porvi rimedio.  La DS  di Torino lavora ogni giorno con  70 riuniti per prestazioni cliniche e per l’attività didattica.  I Dati Alma Laurea  sulla percentuale di  occupazione degli odontoiatri a un anno dalla laurea:  Torino  97%;  Padova 94 %;  Napoli 52%;   Bari 51%.
L’offerta formativa non è omogenea su tutto il territorio  nazionale, esistono atenei  che non hanno sale operative  e non possono svolgere correttamente la didattica e assorbono risorse economiche che potrebbero essere meglio investite.

Francesco Bassi Presidente del Corso di Studi in Igiene Dentale  di Torino  sottolinea l’importanza del ruolo dell’ Igienista dentale nello studio dentistico,  punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi precoce di tutte le  patologie della bocca e la fidelizzazione del paziente allo studio. Secondo Alma Laurea a pochi mesi dalla laurea tutti i neolaureati sono occupati.

twitter@daviscussotto




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