venerdì 18 ottobre 2013

Cure dentali con tariffari molto diversi, accade anche in USA

Il costo medio  annuale delle cure dentali    pagate  direttamente  dal  cittadino americano nel  1996   era di 520 $  e nel 2010 è salito a 653 $  con un aumento pari al 26 %,   i tariffari sono molto differenziati .
 

Questo    quanto sostiene  la  Commissione Investigativa del Congresso degli Stati Uniti d’America (Government Accountability Office -GAO)  nel  rapporto   sui   “ Servizi Odontoiatrici,  copertura e costi nell’ intera nazione “. L’indagine  pubblicata sulla rivista   Drbicuspid  è stata  richiesta dal Senatore Democratico Bernie Sanders   per  individuare gli ostacoli che le fasce deboli della popolazione (bambini, emigrati, ceti meno abbienti) hanno a  farsi curare le  patologie della bocca.   Sanders infatti sta elaborando il   Comprehensive Dental Reform Act del 2013,   volto ad espandere l’accesso alle cure dentali pubbliche ai soggetti a rischio.





L’aspetto più rilevante del rapporto   del GAO è la notevole disparità dei costi delle prestazioni odontoiatriche da una zona all’ all’altra del Paese.  Le tariffe delle prestazioni posso raddoppiare da una comunità rurale a una grande città.
I   dati   sui costi  delle prestazioni provengono dal data base di  Fair Health  una  organizzazione No Profit a tutela del consumatore  che raccoglie   dati di contenziosi    tra operatori sanitari, assicurazioni e utenti e che opera in modo capillare in tutto il paese.  Robin Gelburd Presidente di  Fair Health  auspica che il rapporto del GAO  a cui la sua organizzazione  ha contribuito possa essere la base di partenza per un dialogo tra le varie parti in gioco,  dentisti, assicurazioni, consumatori per giungere a un superamento del regime tariffario così differenziato.

twitter@daviscussotto




martedì 15 ottobre 2013

i social media per restare connesso non per vendere

Tra le  prime 100  Aziende al mondo per capitalizzazione, secondo la  classica di  “Fortune  2012 “,  l’  87%    è presente su almeno un   Social Media.   Queste aziende hanno ottenuto almeno 10 milioni al mese di menzioni, dimostrando che questa strategia ovviamente porta  al successo.   Secondo Glenn  Lombardi  responsabile di Officite (azienda americana che offre servizi web a 360°  ai dentisti)  i social media non devono essere esclusivo appannaggio  dei titani dell’ industria ma possono promuovere la crescita anche di piccole realtà come gli studi dentistici.  Lombardi   propone  su “ Dental Economic”   queste 5  lezioni di Social Media Marketing che trovo molto condivisibili.

1 Conoscere le piattaforme:
Facebook ovviamente è un   “must”da cui iniziare, visto il grande numero di utenti,  anche se  da  solo non è in grado di  gestire  una strategia globale.  Linkedin   ad esempio può creare una immagine pubblica professionale. Twitter ti lega in tempo reale con i tuoi utenti potenziali pazienti,   favorendo una rapidissima diffusione dei tuoi contenuti.    Per evidenziarsi nei SEO (Search Engine Optimization) ossia nei motori di ricerca,  occorre essere presenti su Google +  e accumulare  preziosi  “+1”  che fanno salire il  sito  web in prima linea.





2  Contenuti prima di offerte commerciali
Per entrare in contatto con il paziente in modo  efficacie e significativo  bisogna evitare le proposte commerciali spinte.  Lo spirito del social è connettersi, non vendere. Il    Contenuto migliore   segue la regola delle 3 E in inglese  (Educate, Entertain,  Engage) educare, intrattenere , attirare.  In Usa esistono alcuni service  che forniscono  “contenuti mirati  per i social dei dentisti Deardoctor.

3 Posta in modo coerente
Mai  essere incessanti;  i follower   pazienti devono poter  leggere i   contenuti della tua piattaforma ad intervalli regolari; questo   soddisfa le aspettative  dei consumatori  e rende la presenza sul web autorevole e professionale.

4  Interagisci
I social  media sono  una strada  a doppio senso, i pazienti che intendono interagire con te, meritano sempre una risposta  e molta gratitudine, sia che il commento sia positivo che negativo. In quest’ultimo  caso  non bisogna scatenarsi per legittima difesa  ma  una risposta amichevole  consente ai  follower  di capire che stai facendo del tuo meglio affinché tutti siano soddisfatti.

5 La lezione più importante
Le uova non devono mai essere confinate in un solo paniere. Occorre una  strategia  piena di iniziative online per sfruttare la potenza dei social media, una vera e propria strategia di comunicazione a 360° che coinvolga ad esempio il sito web, il mailing periodico al paziente.

twitter@daviscussotto


Intervista ad Andrea Grassi

A Grassi è un “ performance coach”  che si occupa di sviluppo della redditività negli studi professionali  è docente al Corso di Laurea di Odontoiatria all’Università  S Raffaele di Milano. Gli abbiamo posto alcune domande in occasione della conferenza che ha tenuto ad Asti il 10 ottobre  2013.

Andrea  mi è  piaciuta la tua citazione di A. Einstein "Pazzia è  continuare a fare le stesse cose  aspettandoci risultati diversi". Applicato alla realtà  mutevole  di oggi,  lo studio dentistico "tradizionale"  come deve evolversi per restare sul mercato?

Mi piace la domanda, perchè contiene un presupposto fondamentale: lo studio dentistico "tradizionale" deve evolversi. E' solo una questione di come.
Tutto è cambiato nelle "regole del gioco" che governano le dinamiche del mercato dentale e, nonostante piaccia o meno questa evoluzione, negarla, cancellarla o fare finta di nulla, sperando che passi o si risolva da sola, è il preludio ad un fallimento.
La trasformazione principale dello Studio Dentistico deve passare dalla trasformazione del titolare che oggi, oltre ad occuparsi della componente "clinica e medica" dell'attività, deve occuparsi di integrare una componente più puramente imprenditoriale: sviluppo del margine, attraverso lo sviluppo dell'efficienza legata all'erogazione delle prestazioni; aumento della redditività di ogni paziente e aumento del numero di pazienti, attraverso un aumento della frequenza di visita strutturata su efficienti strategie di comunicazione; crescita del personale e orientamento gli obiettivi, attraverso una gestione delle risorse focalizzata alla responsabilità del singolo e una corretta organizzazione interna delle dinamiche extra-cliniche.



Le catene del dentale spendono ogni anno milioni di euro in pubblicità per attirare clienti che non hanno.  Cosa possiamo fare noi dentisti per valorizzare il nostro storico parco clienti?

Sfruttare l'enorme valore che questa storicità permette!
Un tempo i dentisti potevano permettersi di focalizzarsi esclusivamente sul curare il paziente in poltrona, sapendo che sarebbe tornato appena necessario. L'approccio era decisamente passivo rispetto alla necessità di capitalizzare la propria anagrafica. Al tempo bastava quello.
Poi la diga della comunicazione e  della "pubblicità" è crollata stravolgendo il mercato. Se oggi un odontoiatra lascia solo il cliente, per troppo tempo, rischia di perderlo.
Il fenomeno delle anagrafiche che si stanno comprimendo sempre di più è tipico del settore. Così come quello dei clienti “migratori” che in percentuali sempre maggiori migrano appunto da uno studio ad un altro.
Alla dimensione e alla dinamicità dell’anagrafica di pazienti attivi è collegata la ricchezza presente e futura di uno Studio Dentistico.
Le catene spendono milioni di euro in pubblicità perchè devono costruire il capitale dell'anagrafica che non hanno e su cui devono sviluppare tutto il business dello Studio Dentistico.
I dentisti dell'odontoiatria "tradizionale" dispongono di un enorme capitale potenziale che devono assolutamente iniziare ad approcciare attivamente, per costruire un sistema di contatto e proposizione ai pazienti che, a mio parere, può e deve solo essere fatto in modo etico, utile e congruente al posizionamento dello studio.
Le strategie di comunicazione  sui pazienti in anagrafica  finalizzarte  a sviluppare il passaparola,  sono assolutamente economico (a volte è a costo zero) ed è confermato che siano  lo strumento più efficace per sviluppare velocemente i ricavi.
A maggior ragione oggi che la situazione macro-economica è quella che è.  E' uno spreco assurdo restare immobili davanti al valore che c'è nell'anagrafica di uno Studio Dentistico.


"Il commercialista ci parala sempre del passato" è  un tuo aforisma che interpreta  bene il rapporto con il  nostro  "consulente principe" .  Vuoi spiegare ai lettori di Odontoiatria33 che cosa intendi esattamente con questo.

Il "bilancio" che ci dà un commercialista parla solo della dimensione economica dello Studio, e la illustra riferendosi a ciò che è accaduto nei mesi precedenti. Oltretutto, per una serie di ragioni operative, viene consegnato in mesi successivi a quelli a cui fa riferimento. Con la conseguenza che i dati che il dentista si trova tra le mani sono “vecchi”.
Hai ragione, il commercialista è diventato per molti “il consulente principe”. C’è però un grande sabotaggio che molti dentisti si fanno nel momento in cui, per sviluppare le performance, seguono unicamente le sue risposte alla domanda “Cosa devo fare?”.
La visione della realtà dello Studio, per il commercialista, parte solo dal Fatturato che, per la natura stessa dell’attività è anche la dimensione dell’Incassato.
Quando quindi viene analizzato l’utile esso viene messo in relazione solo con ciò che è stato incassato e con i costi, ma l’odontoiatra e tutto lo studio hanno lavorato in modo diverso: o di più o di meno, quasi mai uguale. Hanno lavorato per produrre l’eseguito clinico.
Un utile basso, analizzando solo il bilancio, potrebbe portare ad ottenere una risposta del tipo: “Guadagni poco perché hai troppe spese! Taglia i costi”. Ma potrebbe anche essere che lo Studio stia semplicemente gestendo male gli incassi producendo molto di più di quello che fattura!
Così come un utile alto potrebbe far pensare ad una situazione florida, quando invece potrebbe essere elevato solo perché sono stati recuperati una serie di crediti che hanno alzato il fatturato, con una produzione che in realtà è in calo!
La situazione è molto più articolata rispetto alla visione che può avere il commercialista.
Ma attenzione: non è responsabilità di quest’ultimo! La responsabilità è che il dentista non dovrebbe cercare solo lì la risposta che vuole!  A domande sbagliate è normale ottenere risposte sbagliate.


Coinvolgere il personale nella generazione dei ricavi è possibile? Come possiamo fare ogni  giorno  in studio ?

Responsabilizzando il team, facendo capire quanto è importante.
In una impresa piccola come quella di uno Studio Dentistico è fondamentale ridurre al minimo il personale che non contribuisce, direttamente o indirettamente alla produzione dei ricavi.
Una segretaria, che gestisce con efficienza gli incassi, contribuisce alla generazione dei ricavi.
La stessa segretaria che applica un’efficace strategia di richiamo (fondamentale oggi per i risultati) contribuisce allo stesso modo.
Così come l’assistente alla poltrona che parla con il paziente rassicurandolo,  facendogli capire l’importanza del piano di cura che stanno proponendo.    La generazione dei ricavi in uno Studio Dentistico non è un lavoro di un singolo, ma una sinfonia di team.

Ho letto sul Tuo  saggio "il dente del giudizio"   che hai fondato  "l'Accademia per  lo Sviluppo  Imprenditoriale dello Studio Dentistico".   Come operate esattamente.

La maggior parte dei Dentisti ha una preparazione puramente clinica e mai ha sviluppato competenze di gestione imprenditoriale della propria attività. Un tempo non era fondamentale.
Oggi però si trova in difficoltà o sente che ha bisogno di qualcosa in più perché non sta ottenendo i risultati che desidera.
L’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico nasce con l’obiettivo di migliorare la redditività degli odontoiatri, attraverso percorsi formativi, coaching personalizzate e strumenti, sviluppando nel titolare e  nel team dello studio le capacità gestionali per integrare quello che oggi serve per rendere prospero e longevo lo Studio.
Abbiamo una filosofia che guida tutto quello che facciamo: rendere le cose semplici, facili da applicare e integrabili nella quotidianità, perché so perfettamente che l’odontoiatra ha tendenzialmente voglia di fare altro.


Davis Cussotto
twitter@daviscussotto










Lo studio dentistico e la comunicazione sui social media


Indagine sull’ efficacia di una campagna di comunicazione esterna con 

l’utilizzo dei Social Media.



Abbiamo preso in esame uno studio  dentistico del   Nord Ovest del   Paese in una città di medie dimensioni   in cui  oltre al dentista generico  operano  quattro  specialisti ( chirurgia/implantologia, endodonzia, ortodonzia,  medicina estetica)  e due igieniste dentali.   Lo   Studio Campione (SC)  ha   quattro   sale operative una segreteria dedicata,  utilizza un software gestionale (EUREKA)  che copre sia l’area clinica che quella amministrativa della struttura.  Lo SC dalla sua nascita nel 2005  è dotato di un sito web.  il primo ottobre 2011  si decide di iniziare  una campagna di  comunicazione esterna allo  studio  utilizzano i nuovi strumenti  offerti dal WEB 2.0.  Obiettivo della campagna  è  promuovere lo studio sul territorio circostante, per farlo conoscere e migliorare    la reputazione.





La  comunicazione web viene così strutturata:
il sito web tradizionale è  reso  “dinamico” inserendo uno  spazio per  BLOG autoprodotti dallo studio.  I contenuti del Blog   sono implementati i con cadenza quindicinale  utilizzando news   sulla salute  della bocca e della persona e  iniziative dello studio.  Si  apre  una pagina  facebook  SC , analogamente viene creato un profilo Twitter  SC, legato alla pagina  facebook,  per  generare  tweet   ogni volta che si aggiungono   contenuti .    Si inizia ad  animare  il social web  con post   quotidiani presi dalla stampa web su argomenti di salute igiene e prevenzione, ma anche   dando spazio informativo ad attività sul territorio o iniziative culturali  sportive o  sociali in cui sono coinvolti i pazienti dello studio.
I BLOG “prodotti dallo SC”   oltre che  sul sito istituzionale vengono  postati  sui  Social Media  in modo da creare una sorta di osmosi tra Social Media e sito web  ed aumentare vicendevolmente il traffico.  La   cura dei contenuti  viene svolta  all’interno dello studio  e richiede mediamente 30 minuti al giorno da parte di uno dei tre “redattori” (Il dentista  titolare, la segretaria e l’igienista).  Il costo  a parte il tempo  di redazione è limitato alle modifiche attuate nel sito web istituzionale (la dinamizzazione) all’ inizio della campagna. Non vengono infatti utilizzate le inserzioni a pagamento offerte dai Social Media.






Dopo  due anni di campagna  nel settembre 2013 si decide di verificare se le azioni realizzate sul web hanno generato  un vantaggio competitivo allo SC.    L’algoritmo di Google per  indicizzare il  materiale presente in rete utilizza anche  il grado di popolarità di una pagina web  e il gradimento sui Social Media e  ne tiene conto per  definirne la posizione nei risultati delle  ricerche   su  Google.

Si esegue pertanto  una indagine retrospettiva sui due anni di campagna  dal 1° ottobre 2011  al  30 settembre 2013.    Si utilizzano   le  schede prima  visita,  Google analitic (strumento  per il monitoraggio del traffico web offerto gratuitamente da google),  la conta dei  “like”   e dei  “follower”  rispettivamente su facebook e su twitter.

i risultati  ottenuti sono i seguenti:

     1)  Percentuale di   pazienti che in  prima visita   riferisce  di aver individuato lo studio  su internet                         rispetto al   numero  di accessi totale:
           dal 1 gennaio al 30 settembre 2011    sono  il  4,5%
           dal 1 ottobre 2011  al  30 settembre 2013    sono il     7,9%
 

     2)   Dati Google Analitic  applicati  al  sito web  SC
            crescita  del    9%   delle visualizzazioni  di pagina
            crescita  del 8%  delle nuove  visite al sito

      3)    numero di like (mi piace)  sulla pagina facebbok
             0 al 1 ottobre 2011,  222 al 30 settembre 2013


     4)     Follower  su Twitter
             0 al 1 ottobre 2011,  117  al 30 settembre 2013

Con la grande diffusione degli  smart-phone  sempre  on line,    “il passaparola”   che da sempre  fa crescere la  nostra attività,  trova  oggi  un nuovo canale di diffusione che non va trascurato.


Davis Cussotto
twitter@daviscussotto