domenica 24 novembre 2013

Lo studio dentistico e il Web


 Indagine sull’ efficacia di una campagna di comunicazione esterna con l’utilizzo dei Social Media.



Abbiamo preso in esame uno studio  dentistico del   Nord Ovest del   Paese in una città di medie dimensioni   in cui  oltre al dentista generico  operano  quattro  specialisti ( chirurgia/implantologia, endodonzia, ortodonzia,  medicina estetica)  e due igieniste dentali. Le Risorse Umane sono costituite da 2 assistenti e 2 segretarie.   Lo   Studio di Riferimento (SR)  ha   quattro   sale operative, una segreteria dedicata,  utilizza un software gestionale (EUREKA)  che copre sia l’area clinica che quella amministrativa della struttura.  Lo SR dalla sua nascita nel 2005  è dotato di un sito web.    Il primo ottobre 2011  si decide di iniziare  una campagna di  comunicazione esterna allo  studio  utilizzano i nuovi strumenti  offerti dal WEB 2.0.  Obiettivo della campagna  è  promuovere lo studio sul territorio circostante, per farlo conoscere e migliorarne    la reputazione.
La  comunicazione web viene così strutturata:
il sito web tradizionale è  reso  “dinamico” con l’inserimento di uno  spazio per  BLOG, autoprodotti dallo studio.  I contenuti del Blog   sono implementati i  a cadenza quindicinale,  con news   sulla salute  della bocca e della persona e  iniziative dello studio.  Si  apre  una pagina  facebook  SR , e analogamente viene creato un profilo Twitter  SR, legato alla pagina  facebook,  per  generare  tweet   ogni volta che si aggiungono   contenuti .    Si inizia ad  animare  il social web  con post   quotidiani presi dalla stampa web su argomenti di salute igiene e prevenzione, ma anche   dando spazio informativo ad attività sul territorio o iniziative culturali  sportive o  sociali in cui sono coinvolti i pazienti dello studio.
I BLOG “prodotti dallo SR,”   oltre che  sul sito istituzionale, vengono  postati  sui  Social Media  in modo da creare una sorta di osmosi tra Social Media e sito web  ed aumentare vicendevolmente il traffico.  La   cura dei contenuti  avviene svolta  al l’interno dello studio  e richiede mediamente 30 minuti al giorno da parte di uno dei tre “redattori” (Il dentista  titolare, la segretaria e l’igienista).  Il costo,  a parte il tempo  di redazione, è limitato alle modifiche attuate nel sito web istituzionale (la dinamizzazione) all’ inizio della campagna. Non vengono infatti utilizzate le inserzioni a pagamento offerte dai Social Media.




Dopo  due anni di campagna,  nel settembre 2013 si decide di verificare se le azioni realizzate sul web hanno generato  un vantaggio competitivo allo SR.    L’algoritmo di Google per  indicizzare il  materiale presente in rete utilizza anche  il grado di popolarità di una pagina web  e il gradimento sui Social Media e  ne tiene conto per  definirne la posizione nei risultati delle  ricerche   su  Google.

Si esegue pertanto  una indagine retrospettiva  dal 1° ottobre 2011  al  30 settembre 2013.    Si utilizzano   le  schede prima  visita,  Google analitic (strumento  per il monitoraggio del traffico web offerto gratuitamente da google),  la conta dei  “like”   e dei  “follower”  rispettivamente su facebook e su twitter.

Nel periodo di riferimento lo studio ha avuto 598 prime visite e i risultati  ottenuti sono i seguenti:

1)  Percentuale di   pazienti che in  prima visita   riferisce  di aver individuato lo studio  sul web
      rispetto al   numero  di accessi totale:
      dal 1 gennaio al 30 settembre 2011    sono  il  4,5%
       dal 1 ottobre 2011  al  30 settembre 2013    sono il     7,9%
 

 2)   Dati Google Analitic  applicati  al  sito web  SR
       crescita  del    9%   delle visualizzazioni  di pagina
       crescita  del 8%  delle nuove  visite al sito

   3)    numero di like (mi piace)  sulla pagina facebobok
          0 al 1 ottobre 2013.  222 al 30 settembre 2013


     4)     Follower  su Twitter
             0 al 1 ottobre 2013.    117  al 30 settembre 2013

Con la grande diffusione degli  smart-phone  sempre  on line,    “il passaparola”   che da sempre  fa crescere la  nostra attività,  trova  oggi  un nuovo canale di diffusione che non va trascurato.


Davis Cussotto

venerdì 15 novembre 2013

La storia del futuro della Professione

Spigolature dal 61°Congresso Scientifico ANDI


A cura del Centro studi ANDI

a partire dal  2007  anno di inizio della crisi
In Italia  mezzo milione di accessi in meno dal dentista  calo del 30%
La situazione di massima criticità é nel Sud e nel Nord Ovest del paese
 In Europa stesso trend in Belgio e in Grecia.
Crescita degli accessi al dentista in Germania e Svezia.

Quanti sono i  portatori di protesi mobile in Europa oggi?
Regno Unito 36%
Germania 33%
Italia 23%
Svezia  10%






Sono andati dal dentista da meno di un anno
Il  78 % dei Danesi
Il 52 % degli Italiani

Gli Italiani che vanno dal dentista
per l' 89 % frequentano  in uno studio privato
7 %  in una struttura pubblica
2 % all'estero

58000 odontoiatri  oggi in Italia  dati FNOM CEO

Crescita dei dentisti in Italia
Negli ultimi 10 anni sono cresciuti del 70%

Twitter@daviscussotto












martedì 12 novembre 2013

l'opinione del papà di Mark....

Non è un caso che  il figlio  di Eduard   Zuckerberg  DDS , Mark  sia diventato con la creazione di  Facebook  una delle persone più influenti del pianeta in fatto di nuove tecnologie.
Il  Dr  Zuckerberg  infatti ha sempre  abbracciato  le tecnologie sul nascere.  Nel lontano 1981   ha pagato un fornitore con uno dei primi  servizi di banking on line appena nato.   Non si è affatto scomposto se per eseguire  l’operazione  ha dovuto   trascorre un’ora davanti  al monitor catodico,  sapeva   che stava vivendo un cambiamento epocale.  Questo  è quanto  ha raccontato su di se al  congresso dell’ American Dental Association  tenutosi pochi giorni fa a New Orleans in  Louisiana.


Zuckerberg    ha  reso noto  il dati di un survey  del Pew Research Center Internet & American Life Project del 2012 .  Il 67%  degli Americani  adulti usa Facebook, il 16% Twitter, il  15% Pinderest , il 13%  Instagram.  Gli utenti di FB trascorrono  in media 30 minuti al giorno sul Social e hanno in media 300   “amici”. Non puoi restare indietro ha detto Zuckerberg ai colleghi nella sua introduzione.
La preoccupazione principale che alcuni professionisti esprimono sui Social Media è come gestire i commenti negativi.  Non dobbiamo dimenticare che è possibile cancellare il post negativo; inoltre la lamentela  espressa in pubblico può essere ben gestita e diventare una opportunità.  Qualche mese or sono un paziente si è lamentato su facebook  per una eccessiva attesa. Abbiamo risposto scusandoci e ricordando che stavamo   reimpiantando un dente a bimbo di 10 anni  per una avulsione traumatica, intervento che è time sensitive e non può essere derogato.  La risposta   ha scatenato una cascata di apprezzamenti  da parte di molti e il commentatore iniziale  ha risposto positivamente dopo le spiegazioni ricevute.
Zuckerberg  ci   fornisce alcuni consigli per una efficacie comunicazione sui social media indicando quali fattori ottengono più interazioni:

1)  Usa molto la fotografia, ottiene più interazioni  del testo

2)  Messaggi brevi, per testi più lunghi usa il blog da postare successivamente sui  social media

3)   Il giovedì il venerdì e la domenica  sono le giornate con più interazioni

4)   Evita le domande, possono generare qualche commento ma  pochi “like” interazioni.

Non vivere i social media come un luogo dove qualcuno può dare commenti negativi sul tuo operato, pensa invece che è un strumento semplice economico e molto efficacie  per comunicare con i tuoi pazienti.


 twitter@daviscussotto

domenica 10 novembre 2013

Sinergie tra Ordine, ANDI e Università Virtuose contro i "tentennamenti" della politica

E’ Necessaria un'azione sinergica tra Ordine, Sindacato e l’Università Virtuosa per contrastare  la politica dei continui ricorsi che di fatto aggira l’accesso controllato all’ Università. L’offerta didattica  non è uniforme a livello  nazionale, alcuni atenei non posseggono nemmeno  un riunito e andrebbero chiusi “  è  quanto emerso durante  la tavola rotonda  del convegno "Ripensare l'odontoiatria opportunità e strategie" organizzato dalla Sezione ANDI di Cuneo  sabato 9 novembre a Fossano.

Secondo il Presidente Nazionale della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo la visione mercantile della cura sta indirizzando la Professione verso un’ ottica inaccettabile. Il rapporto medico paziente è mutato poiché sono triplicati negli ultimi  20 anni gli iscritti all'albo Odontoiatri (60.000).  L'accesso alla professione avviene attraverso un numero eccessivo di corsi laurea, 34.  Il numero chiuso a concorso è disatteso   per la presenza di altre Università  ad accesso libero. Nonostante lo stop alla succursale italiana della  Portoghese  Pessoa,  sarà possibile laurearsi  a Tirana sotto l'egida dell'Università  Tor Vergata e a Chiasso ateneo privato gestito  dal CEPU. I cittadini italiani studenti di odontoiatria in Spagna sono 3000  e circa  un migliaio in Romania, le cui lauree troveranno  facilmente riconoscimento  nel nostro Paese. L’aspetto più deleterio è però il tentennamento della politica che cambia  le regole per l’accesso all’ Università a concorso avvenuto aumentando  di fatto di 2000 unita (tra medicina e odontoiatria) gli ammessi ai corsi di laurea nell’ anno Accademico appena iniziato.
Renzo ha fatto poi un inciso sull’antitrust  la cui finalità è scardinare la libera professione. I procedimenti disciplinari per casi Prestanomismo  dalle CAO provinciali vengono spesso impugnate dall'antitrust che considera l'Ordine alla stregua di  una corporazione  dimenticando  che é un Ente Pubblico come il Comune o la Regione e che persegue come primo obiettivo la salute del cittadino italiano.



 Secondo il Presidente Nazionale dell’ANDI  Gianfranco Prada il nostro modello professionale è sicuramente attuale. Il 90% del servizio odontoiatrico in Italia  è privato. La fiducia secondo un recente sondaggio del prof Mannheimer é la base del rapporto. Il dentista libero professionista é il più amato tra i professionisti  nel nostro paese.  Solo il 4% degli italiani va all'estero per curarsi e la maggior parte sono insoddisfatti della prestazioni li ricevute.
Dal 2000 al 2010 c'é stato un incremento del 70% dei dentisti che  oggi sono oltre 50.000. Solo il 39% dei cittadini  si é recato dal dentista nell'ultimo anno. Dal 2007 al 2012 secondo l’ISTAT c'é stato un calo del 30% della spesa delle famiglie per le cure dentali. 

Roberto Callioni dirigente  di CONFPROFESSIONI  e Coordinatore del Centro Studi ANDI  ha diffuso  l’esito di un recente sondaggio tra gli Associati che dimostra una grande propensione all’investimento in nuove tecnologie e in cultura da parte dei Soci, nonostante il periodo di crisi.  La legge Bersani sulla Pubblicità ha inferto un duro colpo al modello libero professione tradizionale; la situazione degli odontoiatri è meno peggiore di quella degli architetti o avvocati aderenti a Confprofessioni.

Secondo  Stefano Carossa  Direttore  della Dental School  di Torino,    l’odontoiatria ha  acquisito dignità nel mondo medico, perché cura patologie sistemiche importanti. La DS di Torino  svolge poi un ruolo importante nella diagnosi e terapia delle neoplasie della bocca. Gli odontoiatri  devono spendere troppo per l'aggiornamento professionale post laurea, questa é una pecca dell'Università  che si sta adoperando porvi rimedio.  La DS  di Torino lavora ogni giorno con  70 riuniti per prestazioni cliniche e per l’attività didattica.  I Dati Alma Laurea  sulla percentuale di  occupazione degli odontoiatri a un anno dalla laurea:  Torino  97%;  Padova 94 %;  Napoli 52%;   Bari 51%.
L’offerta formativa non è omogenea su tutto il territorio  nazionale, esistono atenei  che non hanno sale operative  e non possono svolgere correttamente la didattica e assorbono risorse economiche che potrebbero essere meglio investite.

Francesco Bassi Presidente del Corso di Studi in Igiene Dentale  di Torino  sottolinea l’importanza del ruolo dell’ Igienista dentale nello studio dentistico,  punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi precoce di tutte le  patologie della bocca e la fidelizzazione del paziente allo studio. Secondo Alma Laurea a pochi mesi dalla laurea tutti i neolaureati sono occupati.

twitter@daviscussotto




giovedì 7 novembre 2013

Non si riesce a prendere in ritmo giusto?

casino
Non si riesce a prendere un ritmo!

Il capo cambia idea ogni due giorni, i mercati sono incerti, i clienti volubili, i collaboratori insoddisfatti. Riunioni di ore per non concludere nulla.
Siamo sommersi dalla carta! 
Un poveraccio che deve lavorare sull'organizzazione e sui processi come fa?
NON CI CAPISCO PIU' NIENTE! Ci deve essere una soluzione!
Eccola
Il jazz insegna… 
come vivere i processi
Lunedì 11 Novembre a MilanIN
Erika Leonardi
Consulente, formatrice e scrittrice
autrice di "Azienda in Jazz, Jazz Jazz"

banda
Un’associazione ardita? O provocatoria? La jazz band è un gruppo e il processo è “una trasformazione di input in output”. Cosa hanno in comune? Erika Leonardi propone la metafora “Azienda in Jazz”, ovvero come prendere spunto dal jazz per lavorare in gruppo in serena armonia, divertendosi anche: un mix di regole e improvvisazioni, emozioni e tecnica. Sostiene che i punti di contatto fra questi due mondi sono tanti: sarà vero?

Da 10 anni crea spettacoli/incontri in azienda con una jazz band dal vivo.
Con musica e parole, sue e di jazzisti, guida le persone ad avere la consapevolezza che l’appartenenza ad un gruppo è la fonte della valorizzazione delle proprie competenze.
Lo racconta in un libro che è alla 3 edizione: Azienda in jazz jazz jazz

erika
Chi è Erika Leonardi

Consulente, formatrice e scrittrice. www.erikaleonardi.it
Per applicare i metodi e gli strumenti che propone, le persone devono superare la resistenza al cambiamento. Così ha creato delle formule innovative, con diverse contaminazioni:
  • Nel 1994 con Bruno Bozzetto concepisce il Personaggio QB, protagonista di più serie di divertenti storie a fumetti create per avvicinare le persone al tema della qualità e della gestione del servizio.
  • Nel 2003 crea il format di consulenza aziendale Azienda in Jazz, una metafora che aiuta a mettere a fuoco alcuni aspetti del lavoro in gruppo. Con una jazz band dal vivo propone temi manageriali, con una alternanza di musica e parole, nell’ambito di corsi di formazione, convention o incontri.
  • Nel 2011 nasce Life'n Jazz, spettacolo live in cui musica e parole invitano a prendere spunto dal jazz per star bene con se stessi e con gli altri.
  • È del 2012 l’intuizione di una nuova metafora Management & Fotografia, nata per sollecitare nelle persone che lavorano in gruppo una visione coerente e coordinata del modo di lavorare.
Vi aspettiamo come sempre al 9 di Piazzale Bacone, Pacino Cafe.
Aperitivo dalla 19.30. Inizio presentazione ore 21.00, con una "chicca"!
MilanIN. Da 8 anni ci impegnamo a farti conoscere i migliori 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA PARTECIPAZIONE
Come sempre la serata è divisa in due parti, la prima durante la quale conosceremo il protagonista dell'incontro e la seconda che ci permetterà di approfondire gli argomenti trattati: ottimo pretesto per conoscerci, ritrovarci e FARE NETWORK.
Programma:
- A partire dalle ore 19.30 aperitivo presso PACINO CAFE Piazzale Bacone 9 Milano
- Ore 20.30: Apertura sala riservata a MilanIN
- Ore 21.00 Inizio Presentazione
- Ore 22:00 Domande/Risposte

- Ore 22.30: Libero Networking

domenica 3 novembre 2013

L’accettazione del piano di trattamento come “atto di fede”: accade con la radiologia a pellicola.




I  risultati di  un sondaggio  rilevano che il  settanta per cento dei pazienti  ritiene  che la  radiografia digitale abbia  migliori capacità  diagnostiche rispetto alla pellicola tradizionale a film.   Questo perché catturare l'immagine diagnostica in pochi secondi   visualizzarla   ingrandita   su uno schermo - rispetto ai 10 o 15 minuti necessari per acquisire e sviluppare la pellicola – incrementa  il  rapporto di  fiducia tra paziente e dentista.  Aurore del  sondaggio   è il dr  Alex Parsi , DDS  endodonzista  a Los Angeles (Ca USA) che  descrive in un articolo pubblicato recentemente su  Dentistry iQ   i vantaggi economici della radiologia digitale.





Lasciare il  paziente sulla  poltrona del dentista e tornare dopo una decina di  minuti  recando  una immagine diagnostica grande come un  “ pollice” dona al piano di trattamento proposto un’aria misteriosa e recondita  ed  obliga  a un “salto di fede”  per  accettare il trattamento.
Mostrare  invece  su di  uno schermo digitale  le immagini radiografiche pre e post trattamento fa scattare una sorta di "effetto lampadina "  nel paziente, aumentandone la fidelizzazione.
Risparmiare  tempo eliminando  lo  sviluppo del film  fa   aumentare la produttività dello studio e  crea  vantaggi al paziente.
Nessuno vuole rimanere nello studio dentistico  un minuto più del necessario. Se si è in grado di ridurre il tempo medio di trattamento da un’ora e mezza  a un'ora , il paziente è  più propenso  a credere che il suo tempo in studio è stato ben speso   ed è predisposto  a tornare o parlare in modo positivo con i conoscenti della sua esperienza di cura.
Molte persone sono oggi preoccupate per gli effetti negativi sulla salute generati dalle radiazioni ionizzanti, e  sono informate sulla bassa dose  di raggi utilizzata in radiologia digitale.  Motivare questi consumatori “informati”  è impossibile  con la pellicola a  film.   Nell’attività  di ogni giorno è frequente il rifacimento di una radiografia ad esempio perché il paziente si è mosso,  anche in questo caso apprezziamo la velocità di riesecuzione  e l’abbattimento della dose somministrata.
La radiologia digitale  è uno di quegli strumenti che genera un rapporto più simbiotico tra paziente e dentista.  Quando esiste questa sintonia gli interessi coincidono.  Il paziente migliora il proprio stato di salute e lo studio accresce il proprio successo finanziario. Il dr Parsi  conclude “lo studio con maggiore successo finanziario ha maggiori dotazioni tecnologiche e può offrire prestazioni migliori al paziente”.


 Davis Cussotto
twitter@daviscussotto

Come cambia in USA la tipologia di paziente del dentista

 più bambini e anziani, meno adulti occupati:
 le cause nella crisi economica secondo  l'ADA



Pubblicati  dall’  American Dental Association i dati sull’ accesso  alle cure  odontoiatriche negli Stati Uniti   suddivisi  per età e tipologia sociale.  L’indagine eseguita  tramite un sondaggio (Medical Expenditure Panel Survey)  è stata  realizzata da una apposita Agenzia Governativa   (AHRQ Agency for Healthcare Research and Quality) che monitorizza la situazione sanitaria in tutto il Paese.
Nell’ ultimo decennio è  diminuito il numero di adulti occupati che si rivolgono al dentista indipendentemente dalle  fasce   di reddito. In  controtendenza invece  le cure nell’ infanzia, tramite il programma Governativo Medicaid,  e   le persone anziane  con assicurazione privata che  hanno incrementato gli accessi dal dentista.
“L’odontoiatria  Americana è a un bivio “   sostengono  Kamyar Nasseh, PhD,   e Marko Vujicic, PhD  autori della ricerca  “e  ci saranno notevoli cambiamenti nell’ assetto degli studi dentistici. Sono in aumento  il numero delle strutture che erogano cure dentali, così come è fortemente aumentato il costo per la formazione del dentista  e quindi  lo Student Debt  (il prestito che il dentista  neolaureato proveniente da una  famiglia non abbiente, deve restituire allo Stato che gli ha finanziato gli studi)”.

Nel  2003  il 41 %  degli adulti (19/65 anni) occupati andava dal dentista,  nel 2011 solo il 36 %.  In questo gruppo sono diminuite le coperture assicurative private e si sono fortemente erose le risorse pubbliche  indirizzate invece a favore dell’ infanzia meno abbiente (Medicaid) . Le cure dentali degli over   65  sono  invece passate  dal 38  % del 2000 al 42 % nel 2011.




L’ADA  commenta così i dati dell’ indagine:  “è  estremamente  positivo che siano aumentati i bambini curati nell’ ultimo decennio grazie  all’ assistenza pubblica.  Stigmatizza invece  che in molti Stati dell’ Unione, non esistono benefici pubblici  (Medicaid) per gli adulti ed è   notevolmente cresciuta  la fascia di “povertà”   a cui le cure sono precluse.
La differenze tra i diversi Stati  dell’ unione in fatto di accesso alle cure  è legata  alla situazione occupazionale,  più cure dentistiche nelle aree  con più alti tassi di occupazione.
Nonostante i progressi positivi, rimangono  aperte  alcune sfide significative per garantire che tutti gli adulti , in particolare  quelli a basso reddito ,  possano accedere almeno alle cure  di routine per  raggiungere  una ottimale salute orale".


twitter@daviscussotto

Intervista a Giancarlo Vecchiati per i 20 anni di COI

Fondazione ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ha organizzato nell’ambito di Expodental Forum  2013  il 3° corso base per “VOLONTARIATO E COOPERAZIONE ODONTOIATRICA INTERNAZIONALE”. I lavori si sono svolti sabato 19 ottobre a Fiera Milano City con la partecipazione di un folto pubblico. Al termine della sua presentazione abbiamo posto a dr Giancarlo Vecchiati alcune domande.



1 Giancarlo il COI (Cooperazione Odontoiatrica Internazionale), organizzazione non governativa impegnata per il diritto alla salute orale e generale compie oggi 20 anni di attività. Puoi fare un consuntivo del vostro impegno ?



Siamo stati i primi 20 anni fa ad impegnarci per un volontariato odontoiatrico  organizzato e continuo, mirando a promuovere la salute orale di base e lo sviluppo delle comunità locali. Abbiamo ottenuto risultati concreti e soddisfazioni , a prezzo naturalmente  di qualche amarezza , incomprensioni  o insuccesso. Soddisfazioni  per i progetti realizzati, creando opportunità per il lavoro, miglioramento della salute e sviluppo sostenibile nelle comunità e per aver raggiunto un punto di non ritorno: un’identità consolidata che partendo dall’aiuto umanitario di un gruppo di dentisti di buona volontà e dal grande cuore è arrivata a realizzare progetti integrati con partners e finanziatori anche  estranei al mondo dentale  per promuovere non solo la salute orale ma anche la salute globale e  lo sviluppo umano attraverso all’attenzione ai  determinanti della salute grazie ad una struttura organizzata con una  bella e funzionale sede nella Dental school di Torino e  utilizzando volontari opportunamente formati e consapevoli. Oggi COI non significa  solo progetti di cooperazione  internazionale, ma anche impegno in favore delle comunità svantaggiate in Italia  (profughi, migranti, anziani istituzionalizzati , nuovi poveri) anche attraverso le attività dell’Osservatorio della salute orale delle comunità svantaggiate diretto dal Prof. Preti e la formazione certificata e ricerca attraverso l’European Center for Intercultural training for oral health (ECITOH) e la collaborazione con l’Università di Torino .Con orgoglio siamo i veterani di un movimento di volontari odontoiatri, igienisti , odontotecnici, studenti  che in questi venti anni è cresciuto dando origine a parecchie associazioni che purtroppo spesso non riescono a fare “sistema” tra loro e con i vari attori del mondo del dentale e della cooperazione internazionale  per rendere più visibile ed incisivo l’impegno del volontariato. Sempre con orgoglio vediamo oggi riconosciuto il ruolo del volontariato odontoiatrico italiano, ufficialmente, grazie all’idoneità come ONG  ricevuta  dal Ministero degli affari esteri italiano, dal Governo del Burkina Faso e dalla partecipazione al  network delle ONG dentali europee . Ma questo non vuole essere un punto di arrivo, bensì una tappa  nella continua evoluzione dell’associazione, adattando il suo modus operandi e le sue strategie al mutare dei bisogni di salute orale delle comunità svantaggiate.


2 Hai detto che l’empowerment ossia la responsabilizzazione e la formazione del personale locale delle comunità che assistite nei paesi in via di sviluppo è l’ obiettivo primario della cooperazione più ancora che l’assistenza diretta. Come riuscite a realizzarlo sul campo?


L’Africa richiama alla mente sensazioni forti con  bambini meravigliosi che sorridono sempre, ambienti naturali incantevoli, donne tenaci e infaticabili , popoli che chiedono ed hanno bisogno di molto aiuto. Ma i  tempi cambiano , gli stessi africani stanno cambiando e ora non chiedono solo aiuti umanitari, donazioni, ma opportunità vere per uno  sviluppo sostenibile libero da dipendenze . Ecco allora che la cooperazione deve cambiare. Formare operatori, rinforzare e sviluppare le capacità locali inviando volontari motivati e formati attraverso corsi specifici e poi  studiare e realizzare progetti,  procedure,  metodi e  strumenti operativi adeguati alle esigenze, alle caratteristiche del contesto operativo e  alla cultura locale in collaborazione con  partners ed esperti qualificati e non appartenenti solo al mondo dentale. E infine favorire  il confronto –incontro sul campo con gli operatori, le istituzioni e le comunità locali: i beneficiari  e il mezzo per realizzare il progetto.

3 Ci hai appena insegnato che operare con pochi mezzi in un ambiente disagiato di fronte a patologie infettive o traumatiche impegnative, come accade nei paesi in via di sviluppo, richiede un grande preparazione . E’ per questo che è nato ECITOH European Center for Intercultural Training in Oral Health e la collaborazione con l’Università di Torino?


Alla fine degli  anni novanta eravamo impegnati  nei Balcani e progressivamente la richiesta locale  era passata dal controllo del dolore e delle infezioni dentarie  alla ricostruzione delle strutture sanitarie distrutte, con l’invio di attrezzature nuove e  aggiornamento e formazione professionale. Per dare una risposta qualificata a questi bisogni nacque nel 2000 ECITOH e i primi corsi furono realizzati in collaborazione con il Centro di Collaborazione del WHO di Milano ( la Prof. Strohmenger) e UNIDI e diretti a odontoiatri  della Sanità pubblica Albanese e Kosovara. Ma anche nei Paesi in via di sviluppo prima e in Italia poi  avevamo individuato il cambiamento delle esigenze e delle richieste così decidemmo che ECITOH si sarebbe occupato non solo della formazione degli operatori locali , ma anche dei volontari . Così dal 2006 realizziamo in collaborazione con l’Università di Torino un master , ora annuale e giunto alla V° edizione, unico in Europa,  per fornire  una formazione non solo qualificata ma anche certificata,  corsi di introduzione al volontariato e alla cooperazione internazionale  in collaborazione con Fondazione ANDI e l’Alleanza Dentisti per il Mondo, seminari e lezioni in Corsi di medicina tropicale ecc... 


4 Sono un dentista, in cosa consiste e come posso aderire al progetto studio amico del COI?



Il progetto STUDIO AMICO e’ una nuova possibilità per  sostenere le attività ed i progetti di COI e allo stesso tempo per mettere in evidenza l’impegno di solidarietà del dentista aderente nei confronti dei propri pazienti.
Si rivolge a dentisti e igienisti e intende anche  diffondere i valori in cui crediamo: “Promuovere la salute orale di base nei Paesi a basso reddito e nelle fasce più deboli della popolazione in Italia”.
Aderire al progetto offre  :
1      l’inserimento dell’indirizzo, degli orari e del logo del tuo studio sul sito di    COI per ampliarne la visibilità sul web;
2      un attestato personalizzato Studio amico di COI da esporre;
3      un poster da appendere in sala d’attesa, che spiega cosa vuol dire essere studio amico di COI;
4      volantini istituzionali sull’associazione ed i suoi progetti.
5      La partecipazione al gruppo d’acquisto per materiali di consumo e strumenti
Al dentista che aderisce  chiediamo:
·     di diffondere la nostra Mission associativa e le nostre attività tra i suoi colleghi e i pazienti, con il poster ed i volantini che forniamo;
·  un contributo annuale a sostegno delle nostre attività e dei nostri progetti Per info puoi inviare una mail a: coingo@cooperazioneodontoiatrica.eu


 Davis Cussotto
 twitter@daviscussotto