domenica 24 febbraio 2013

Cambia le regole del gioco, le 20 innovazioni per lo studio di successo ".


Mark Hyman DDS, libero  professionista
 di Greensboro  nella Carolaina del Nord, 
 é professore Associato  
presso la University of North Carolina School of Dentistry.  


Gradevole  e affollata la il suo seminario al CMM 2013 dal titolo "Cambia le regole del gioco,  le 20 innovazioni per uno studio di successo ".
1  l'armonia e la motivazione del  team dipendono dalla tua motivazione,   sii positivo  e segui uno stile di vita corretto .
2  crea la figura  del coordinatore del trattamento che  é la tua
igienista dentale la figura cardine dello studio,  adeguatamente addestrata , Intercetta  le patologie che necessitano di trattamento. Il 50% dei lavori protesici nascono dalla poltrona dell'igienista.
3  usa le fotografie digitali.
Videocamera intraorale  va utilizzata  ogni giorno su tutti i pazienti  sia dall'igienista   che   dal  dottore . Migliora la comunicazione e coinvolgono il paziente nelle scelte terapeutiche aumentando l'accettazione dei casi.
4 la presentazione dei casi clinici complessi va fatta con l'uso di
immagini,  modelli della bocca, radiografie digitali ;  dopo la presentazione a video, consegna al paziente la documentazione stampata. Ricorda la forza delle immagini!
5 la gestione del team.  Nel lavoro di gruppo la riunione del mattino é fondamentale per organizzare una serena e produttiva giornata di lavoro. 
Un paio di volte all'anno organizza un party con il personale per ridere e  smorzare le tensioni accumulate.
6 gestione del paziente .  Ampio uso di nuove  tecnologie Cerec
isolitesystems (http://www.isolitesystems.com/) sorta di apribocca
associato ad un aspiratore Occhiali protettivi per il paziente 
Cuffie per diffondere la musica
 7 anestesia rapida  e in dolore usa la  OnSet mixin Pen
8  nello studio dentistico  é importante la prima impressione,
Accessibilità , pulizia, confort, eleganza.
Nelle sale operatorie tecnologia  avanzata chairside, Rx digitale, CEREC
Manipoli elettrici   ad alta velocità oggi piú silenziosi.
9  l' igiene dentale é il cardine della prevenzione,  promuovere l'igiene fidelizza il paziente :utilizza le nuove tecnologie EMS.
10 Utilizza un software gestionale  completo per cartella  clinica,
segreteria, igiene, immagini e motivazione del paziente. Oggi i
migliori operano in cloud (Curve dental)
11  la diagnosi di carie va fatta con l'uso di Diagnodent  sopratutto in prima visita.  Inserisco sul web la  foto del diagnodent, spiegandone l'uso.
12 laser
13 usa il credito al consumo
14  radiologia digitale oggi é indispensabile Endorali
Ortopantomografo digitale Cone Beam
15  implantologia guidata dalla nuova diagnotica radiologica espande i casi di utilizzo.  Utilizza  sempre i provvisori.
CEREC puó aiutarti , ottimi provvisori in 30 minuti
16 sbiancamenti
17  segui dei corsi di formazione in management, marketing, coaching.
Per te e per il tuo team, la cultura di impresa non fa mai male!
 Io sono allievo di  Cathy Jameson
18  l'odontoiatria estetica é una branca importante
Eccellenti i di silicati    IPS E-max 
19 ortodonzia tradizionale e Invisalin
Tratta le patogie dell'ATM
20 il nostro futuro.
Utilizza gli strumenti del Web 2.0
I webinar  e le TV via web per  dialogare con il paziente.

twitter@daviscussotto

sabato 23 febbraio 2013

Come posso utilizzare i nuovi strumetni offerti dal web 2.0? rispondono Pelliccia e Gallucci


Come posso utilizzare
 i nuovi strumenti offerti dal web 2.0?

lo abbiamo chiesto a  Francesco Gallucci e Antonio Pelliccia

Il dentista non può più fare a meno di pensare e di agire come un imprenditore. Gli obiettivi, la strategia di impresa e il marketing devono appartenere alla cultura dello studio odontoiatrico. Così come il piano di comunicazione è lo strumento che consente innanzi tutto di creare e mantenere il dialogo con i propri pazienti/clienti. Siamo nel
2013 e la comunicazione dello Studio Odontoiatrico non può più fare a meno del web, anche per un solo motivo: la società in cui viviamo e lavoriamo non fa a meno del web.

Disporre di un sito web dello Studio, produrre con regolarità una newsletter digitale, aprire un account su Facebook, Twitter, Linkedin o sviluppare una strategia di social media marketing sono attività che devono far parte del bagaglio di lavoro normale del Dentista.
Naturalmente, come tutti i nuovi strumenti di comunicazione anche il web
2.0 serve a raggiungere degli obiettivi con risultati misurabili. E’
altresì evidente che non servesviluppare un sito dello Studio o aprire una pagina su Facebook se prima non si è deciso che cosa si vuole ottenere. Gli studi odontoiatrici sono una realtà profondamente diffusa sul territorio nazionale, vivono da qualche tempo una condizione di difficoltà crescente dovuta alla presenza di nuovi e agguerriti concorrenti ma anche ai problemi legati alla riduzione del potere di spesa delle persone e delle famiglie. Rispetto al recente passato, i fattori di scelta di uno Studio sono aumentati e distinguersi dalla massa è indispensabile accrescendo altre oltre al tradizionale passaparola sul territorio, al volantinaggio e a tutta una serie di promozioni che sfruttano i canali offline, anche al web marketing. La presenza sul web con un sito o con un blog è ormai una necessità per qualunque Studio perché nella fase di scelta da parte del cliente è diffusa l’abitudine, specialmente da parte dei più giovani, di andare preventivamente sul sito web per controllare ciò che si dice su internet della tua attività, magari cercando le foto su Facebook, verificando se ci sono campagne promozionali in atto e vedendo se Google Maps mostra altre attività simili nei dintorni.
 Oggi una strategia di web marketing non può fare a meno dei social media, per quello che viene formalmente definito Social Media Marketing.
E’ importante ricordare che la diffusione dei social media è ormai plebiscitaria. Questi canali, e parliamo non solo di Facebook, ma anche Twitter, GooglePlus, LinkedIn, Pinterest e molti altri, hanno delle proprie peculiarità e una propria strategia di comunicazione. Il Social Media Marketing è una branca del marketing online che si è sviluppata dopo la prepotente crescita e diffusione di alcuni social network. Primo fra tutti Facebook, nato come punto di incontro online, nel tempo è diventato un potente mezzo di marketing. Se ne sono aggiunti altri, come ad esempio Twitter, spesso definito social network quando in realtà è un microblog, resta comunque uno mezzo per comunicare rapidamente con il proprio target. Recentemente è stato lanciato Google Plus, il social network creato da Google, e poi di Pinterest, che si basa sulla sola condivisione di immagini. Un excursus sui principali canali utilizzati dal Social Media Marketing per diffondere il brand dello Studio, curarne l’immagine e accrescere le possibilità di contatto con i clienti reali o potenziali.
 Quanto a Google Maps viene da chiedersi cosa c’entra con il web marketing, la risposta è semplice: geolocalizzazione. Infatti i dispositivi portatili come tablet e smartphone stanno rivoluzionando il modo di cercare e trovare soluzioni ai nostri problemi quotidiani.
Faccio un esempio. Sono in pausa pranzo, mi comunicano una riunione improvvisa e mi rendo conto di avere bisogno di un centro estetico.
Attraverso il mio smartphone cerco quelli più vicino a me, mi appariranno solo quelli che sono stati geolocalizzati, che hanno cioè un sito ottimizzato per una determinata località e che hanno in corrispondenza un profilo Google Place (che appare su Google Maps). Non è di certo l’unico servizio di geolocalizzazione, ad esempio chi non conosce Foursquare? La sua utilità è proprio nella possibilità di avere a portata di cellulare ciò che ci circonda.
 Si può parlare di una strategia social definita per gli studi odontoiatrici? No di certo. In effetti, per ogni tipologia di situazione, di servizio e di caratteristiche aziendali è necessario calibrare in modo corretto l’uso dei social. Non tutti vanno bene, ma tutti hanno bisogno dell’analisi di una strategia tagliata sulle specifiche esigenze di ogni singolo studio. Troppo complesso? Forse se non si hanno le idee chiare su cosa si vuole ottenere. Ma allora perché scegliere il social media marketing? La prima motivazione è l’economicità del mezzo. Non si può dire che Facebook, Twitter, Google Plus e gli altri siano gratuiti in senso assoluto, ma di sicuro hanno dei costi ridotti rispetto ad altre forme di comunicazione online e offline. Questo significa che aprire una fan page è gratuito, essendo un servizio offerto da Facebook, curarla e fare in modo che si abbia un guadagno di ritorno, in termini economici e di immagine, ha invece un costo, principalmente di tipo temporale. Seppure siano tutti canali utilizzati nel tempo libero dalla maggior parte delle persone, il loro usi a fini commerciali è più complesso, richiede un’analisi del mercato e dei competitor, richiede la ricerca di informazioni e contenuti che possano essere condivisi in maniera fruttuosa e richiede un continuo aggiornamento. Ecco perché è giusto vedere nel Social Media Marketing un canale di sviluppo del proprio business, ma ecco anche perché è meglio rivolgersi a dei professionisti che sappiano sfruttare al meglio i social network e ti consentano di avere un ritorno di immagine e di utenza rilevante. E infine qualche parola sui motori di ricerca. Vale la pena ricordare che gli Studi Odontoiatrici hanno un forte appeal emozionale sulle persone e tale interesse si riflette anche sul mondo del web, dove proliferano blog e forum che trattano di questi argomenti.
Il blog è un accessorio del sito corporate, di certo infatti non può mancare un sito web ottimizzato e realizzato per mostrare ai tuoi clienti potenziali o presenti la tua struttura, pubblicare le offerte o le novità che nel tempo si susseguiranno. Ho aggiunto l’aggettivo “ottimizzato” perchè un sito realizzato senza attenzione al SEO (Search Engine Optimization) è un sito che difficilmente apparirà fra i risultati di ricerca nei primi posti su Google. Quindi non solo siti web aziendali, di sicuro il primo passo da fare per costruire una corretta strategia di web marketing, ma anche spazi in cui apparirà in prima persona l’odontoiatra che potrà esprimere in un blog le proprie idee sulla professione o spiegare come lavora. In questo modo lo Studio potrà disporre di diversi punto di confronto con la clientela, offrendo loro un servizio informativo che darà rilievo alla visibilità online e alla reputazione aziendale. Quali informazioni potrebbe offrire il sito di uno studio e quali argomenti potrebbe trattare un blog? Non vorrei ridurre tutto ad una lista di cosa da fare o non fare. Ma ponendoci nella prospettiva di un paziente che deve fare una scelta , quali sono le prime informazioni ricercate? Oltre alle valutazioni delle prestazioni ricevute da parte dei pazienti, oltre al prezzo, alla distanza fino alla consulenza online sulle prestazioni. Perché no?



venerdì 8 febbraio 2013

oltre a una perfetta otturazione che cosa si aspetta in più il paziente da me (dentista)




Si aspetta quello che già il Codice Deontologico ha sempre recitato: "...che il medico spieghi la terapia al paziente, che questi la comprenda e che il paziente sia messo in condizione di poterne usufruire dal punto di vista economico..." Questo il significato.
In pratica il Management, interpretando questa branca dell'Economia Gestionale applicandola all'Odontoiatria con la comunicazione, la motivazione,  l'organizzazione ed in generale con il controllo gestionale anche sotto il profilo economico. Il paziente si aspetta perfino che il dentista faccia gli investimenti giusto, che sia aggiornato clinicamente e chirurgicamente è che l'accesso ai servizi sia adeguato ai tempi, all'economia ed al contesto territoriale e sociale. È una domanda alla quale è difficile dare una risposta così brevemente senza cadere nelle banalità, perché proprio il Marketing, che molto confondono come una strategia mercificatoria, in realtà studia proprio i bisogni dei pazienti per soddisfarli al meglio... Nel nostro corso insegneremo questo!






Francesco Gallucci  e  Antonio Pelliccia

insieme  ad Asti il 22 e 23  marzo


“un weekend con il Marketing per il tuo successo professionale”.







La memoria e il ricordo, come posso fidelizzare il mio paziente?



Uno degli argomenti più discussi nella storia della conoscenza umana è cos'è la memoria e come si formano i ricordi. Per i lettori del Dentale parlare di memoria e di ricordi può essere certamente interessante da un punto di vista scientifico e, proprio su in take prospettiva di cui vorrei fornire qualche utile richiamo traendo spunto dalle più recenti scoperte delle neuroscienze. Ma è altresì interessante vedere come la memoria e il ricordo possono svolgere una funzione determinante nei meccanismi di fidelizzazione soprattutto se legate ad esperienze di servizio e relazione professionale di qualità elevata. Sappiamo che una prerogativa del sistema nervoso è la sua capacità di immagazzinare informazioni su se stesso e ciò che lo circonda. In effetti, nel cervello, tutte le parti sono impegnate a registrare un qualche tipo di memoria, anche se noi umani sia soliti limitare il significato di "memoria" all'insieme di esperienze personali che acquisiamo nel corso della giornata e della vita. Studiando i Primati abbiamo compreso che la memoria viene immagazzinata in gran parte della neocorteccia, la parte cerebrale che si è sviluppata più di recente, e che vi sono diverse classi di memoria sono tessiture a rete di neuroni. Tanto per capirci, ogni giorno il cervello assorbe centinaia di migliaia di stimoli che hanno una qualche rilevanza cognitiva, ma solo una piccola parte viene filtrata dalla coscienza razionale come portatrice di senso. Il filtro ci consente, ad esempio, di "vedere" solo le informazioni che rappresentano per noi un valore, come ad esempio quando un paziente è in procinto di pianificare una prima visita da un dentista sarà particolarmente attento ai messaggi pubblicitari che presentano le varie offerte di servizi odontoiatrici (dal franchising agli studi privati).



Dove vanno a finire tutte le informazioni raccolte? Il sistema della memorizzazione e della cognizione in generale è l'espansione ascendente di una gerarchia di strutture neurali che hanno la loro base nel midollo spinale. Le strutture neurali sono di tipo associativo, basate su connessioni tra neuroni tramite sinapsi, e plastico (nel senso che possono mutare e modularsi nel tempo cambiando forma e struttura) e accolgono le informazioni secondo un modello distribuito (ogni parte dell'informazione risiede in parti diverse che la rete neurale combina e raffina nel tempo). Se pensiamo allo studio odontoiatrico come una struttura gerarchica di informazioni organizzate e stratificate:
l'ingresso contiene informazioni riguardanti l'identità dello studio e dell'odontoiatra, diplomi, foto, immagini, frasi emblematiche, il bancone, le sedie, i depliant, le assistenti e altro ancora. La zona di attesa con tavolino, giornali, poster ai muri e l'arredo. La sala operatoria in cui troneggia la tecnologia e dove il paziente si trova in un ambiente asettico, pulito, professionale. E' qui che si vive l'esperienza più forte e memorabile, l'intervento. Cosa rimane nel ricordo dei pazienti? Le memorie di ogni fase dell'esperienza odontoiatrica sono per lo più inframmischiate: il mio ricordo del sorriso dell'assistente o quello della musica rilassante (memoria
sensoriale) è associato al ricordo della mia ultima visita nello stesso studio (memoria episodica), al significato della parola "dentista"
(memoria semantica) e al concetto della cura odontoiatrica (memoria concettuale). Queste memorie e le loro reti sono annidate l'una dentrro l'altra, dalla inferiore alla superiore, nonchè interconnesse tra di loro e con le altre, verticalmente e orizzontalmente nella gerarchia.
Così il nostro cervello combinerà l'impressione visiva dell'arredo curato, moderno e rilassante con la gentilezza dell'assistente e dello stesso odontoiatra. A distanza di tempo, quando il paziente si troverà a dover ricorrere ancora alla cura odontoiatrica richiemerà alla mente la memoria di elementi interconnessi (l'ambiente, la gentilezza, l'effetto della cura e il nome del giornale sul tavolino nella sala di attesa) e li combinerà in un unico ricordo, una sola esperienza. Quanto più lo studio sarà progettato per essere allo stesso tempo semplice, rilassante, confortevole e rassicurante tanto più sarà più immediata l'azione di recupero nella memoria di lungo periodo dell'esperienza positiva visita dal paziente e porterà a una riconferma della scelta dello studio per il nuovo intervento. Le decisioni sono prese in prevalenza a livello inconscio ed emozionale e solo in minima parte a livello di piena consapevolezza razionela. Quindi è davvero molto importante curare nei dettagli gli aspetti del "sistema studio odontoiatrico" che possono sembrare non rilevanti e di marginali. Sono proprio questi dettagli che contribuiscono a arricchire l'esperienza del paziente.

Francesco Gallucci  e  Antonio Pelliccia

insieme  ad Asti il 22 e 23  marzo


“un weekend con il Marketing per il tuo successo professionale”.







lunedì 4 febbraio 2013

"io amo il mio lavoro" di Erika Leonardi


"Io amo il mio lavoro"

Persona fortunata da invidiare!




Seduti al bar, in tre chiediamo la stessa bibita ma con tre sottili variazioni! Sorridendo il cameriere prende nota, e io gli esprimo la mia ammirazione. Guardandomi negli occhi commenta: “Signora, io amo il mio lavoro. Dobbiamo capire cosa vuole il cliente. A volte sono anche uno psicologo.”
DOVERE O PIACERE?
Il lavoro non è soltanto il mezzo per pagare le nostre necessità. Rappresenta più che un dovere. Può diventare fonte di piacere, quando il risultato del nostro agire ci rende soddisfatti. Nel caso di impreviste difficoltà, l’ambiente lavorativo diventa una palestra, che ci permette di scoprire capacità che non immaginavamo di possedere.
FELICITA’?
Non è un bizzarria associare il lavoro alla felicità: emozioni e sensazioni, a livello intellettuale e fisico, che ci appagano in modo totalizzante, dimenticando anche la fatica. E non esiste una correlazione fra il tipo di lavoro e la percezione di felicità. È una conquista che nasce da dentro di noi: diventa il risultato del modo con cui viviamo i gesti quotidiani.
E ALLORA?
Era un cameriere adulto, in un contesto dove sicuramente non  si fanno corsi di formazione. Ma era la persona giusta, nel posto giusto: fortunato! Un pizzico di invidia per quel cameriere che sa vivere consapevolmente il significato delle sue azioni. Portare un bibita non è banalmente “consegnare di un bicchiere pieno”: viene vissuto come l’occasione di dare un momento di serenità e di appagamento ad altri. E questa constatazione fa sentire il cameriere utile e importante.

… e se provassimo a prenderlo come esempio?

 Erika Leonardi
http://www.erikaleonardi.it