domenica 10 marzo 2013

la crisi economica genera una modifica dei processi decisionali di acquisto del pazienti/clienti/consumatori; maggiore ricerca della felicità nel valore della salute e non più nei bisogni secondari


Il costo ed il valore della salute; come devo confrontarmi con i miei competitors (viaggi, beauty farm, automobili.)?
lo abbiamo chiesto ad Antonio Pelliccia e Francesco Gallucci

Fitch*, l'Agenzia di Rating, prevede una contrazione del Pil italiano dell'1,8% nel 2013. Il debito sarà invecevicino al 130%. E' quanto riporta il comunicato dell'agenzia di rating che declassa l'Italia. La recessione più profonda e lunga del previsto, si legge, "mette a rischio lo sforzo di risanamento di bilancio e aumenta i rischi
del settore finanziario".

Significa che le persone stanno modificando il processo decisionale di acquisto per essere più valutative, cioè per determinare molto attentamente l'analisi dei propri reali bisogni e delle proprie necessità. Il mercato si ferma, la spesa si contrae, i consumi scendono, i posti di lavoro mancano, ... 
Questo modifica immediatamente il processo di scelta sui consumi. A vantaggio dei professionisti della Sanità, c'è la considerazione che la loro prestazione sarà più forte se i pazienti sceglieranno il "bene fiducia". 
La prestazione sanitaria vince sui beni voluttuari, la salute diventa la vera felicità... Le discriminanti  saranno non solo il prezzo e la reputazione del professionista  ma anche  il valore percepito della prestazione  costituto dal loro bilanciamento.
 A questa prima riflessione si aggiunge la seconda importante analisi: cioè che la ridotta capacità di spesa mette in condizione le
persone di effettuare sempre una scelta di valore e trasforma il semplice costo di un acquisto, in un investimento. 
Occorre che la sanità privata sappia competere in uno scenario dove i bisogni secondari (auto, telefonino, beauty farm,...) possono distrarre la spesa disponibile del singolo o della famiglia.
Betsey Stevenson & Justin Wolfers, pubblicarono nel 2009, un articolo, dal titolo: "The Paradox of Declining Female Happiness," American Economic Journal: Economic Policy, American Economic Association, vol. 1(2), pages 190-225, August.
Questo famoso articolo, oggi è sulla prestigiosa "The National Bureau of Economic Research" ed è la conseguenza, nonché la conferma, di un precedente articolo/ricerca, svolto sempre da loro nel 2008. "Happiness Inequality in the United States," Journal of Legal Studies, University of Chicago Press, vol. 37(S2), pages S33-S79, 06.

Il senso di questi studi, analitici, longitudinali e multicentrici, qual'è?
Gli autori hanno dimostrato che in quest'ultimo decennio alla crescita della soddisfazione dei bisogni secondari** (Life Satisfaction), non corrisponde più la crescita della felicità (Happiness) nelle persone! La felicità è esser sani, investire in salute. Occorre però che i professionisti della salute siano competitivi e che sappiano adattarsi a questo veloce cambiamento in corso...
Conclusione: la crisi finanziaria ed economica genera una modifica dei processi decisionali di acquisto del pazienti/clienti/consumatori;
maggiore ricerca della felicità nel valore della salute e non più nei bisogni secondari   ciò  determina la necessità per i professionisti
della sanità di essere competitivi e di adattare l'offerta alla domanda.
L'obiettivo principale del  corso un week end con il  MKTG    ad   Asti organizzato da ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) il prossimo 22/23 marzo  è proprio quello di aumentare il vantaggio competitivo nella gestione dello studio dentistico e dell'attività libero professionale odontoiatrica.


Antonio Pelliccia   Francesco Gallucci


*Fitch Ratings, Inc./Ltd., agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, con due quartier generali, a New York City ed a Londra.

**I bisogni primari sono i bisogni che soddisfano le esigenze primarie dell’uomo, quali il bere e il mangiare, legati alla sopravvivenza, i bisogni secondari nascono dopo aver soddisfatto i primari, quindi nascono dal desiderio di possedere beni di consumo (una macchina, un pc, ad esempio) i bisogni terziari sono quelli legati alla stima, all'autorealizzazione.



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