lunedì 20 gennaio 2014

il cash flow e lo studio dentistico

Tra tutti i professionisti della  salute i dentisti sono quelli che hanno più difficoltà negli incassi .   A sostenerlo è  Clint Sallee  presidente di  Fidelity Creditor Services Inc, società di recupero crediti che lavora prevalentemente nel campo sanitario in Nord America.  Il  ritardato incasso crea una crisi di liquidità!  Molti dentisti danno eccessiva fiducia al  paziente esponendosi finanziariamente  e devono poi spendere denaro per incassare quanto gli è dovuto.
La Commercial Law League of America,  l’associazione degli studi  legali che operano nel settore  crediti, ha eseguito un sondaggio da cui si rileva che a tre  mesi dalla fine del ciclo di cure si recupera  mediamente soltanto   70 cent per ogni dollaro dovuto;  a sei mesi  si scende a 50 cent e all’ anno solo  23 cent vengono mediamente recuperati.
Mai come in questo caso è valida l’affermazione che il tempo è denaro.    E   siccome prevenire è meglio che curare e importante realizzare in segreteria un  piano per la gestione del credito.




Il primo passo è identificare chiaramente il paziente in prima visita, raccogliere tutti i recapiti telefonici, mail, residenza e luogo di lavoro, parentela con altri pazienti dello studio, eventualmente chi lo ha indirizzato . Meglio conservare i dati nel software gestionale per poterne disporre con facilità. Utile la fotocopia del documento o della tessera del fondo assicurativo.  Il piano  di cure accettato va firmato dal paziente, oltre alla raccolta del consenso può   diventare un utile strumento di recupero credito. La segreteria deve negoziare le condizioni di pagamento,  meglio non iniziare il ciclo di cure se non si dispone di un acconto.  Il  flusso di cassa deve continuare stimolato dalle sollecitazione della segreteria  fino al saldo al termine delle prestazioni.   Dare ampio spazio al credito al consumo,  elimina ogni rischio e fornisce immediata liquidità.   Attenzione alle insidie nascoste, i pazienti che non rispettano l’appuntamento, talvolta celano  l’intento di interrompere o rallentare il flusso  dei pagamenti, pertanto vanno contattati telefonicamente per fissare altro appuntamento e chiedere spiegazioni.  Utile è la revisione periodica dei record dei pazienti con conti ancora aperti  per avere sempre sotto mano la situazione del credito e mettere in atto le necessarie “stimolazioni”:  solleciti a voce o scritti, minacce di azioni legali, lettere dell’ avvocato, citazioni in giudizio o invio all’agenzia di recupero credito.  

davis cussotto

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